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Rosalia. La giovane eremita che preferì il Vangelo alla vita di corte

Matteo Liut mercoledì 4 settembre 2019
È dalla radicalità evangelica che deve partire chi vuole cambiare la storia. Questo messaggio appartiene all'eredità spirituale di santa Rosalia, la giovane eremita protettrice dei palermitani. Visse in un periodo in cui i sovrani normanni stavano ridando linfa cristiana all'isola, dopo il lungo periodo di dominio arabo (terminato nel 1072). Nacque a metà del XII secolo, forse in una famiglia nobile, che frequentava la corte. Ma la giovane futura santa sentì forte il richiamo a una vita ritirata da anacoreta e così fece. Abbandonando gli sfarzi della corte reale scelse la solitudine, prima in una grotta a 90 chilometri da casa, vicino a un monastero basiliano, poi sul Monte Pellegrino, non lontano da una comunità benedettina. Qui morì nel 1160 e dal XVII secolo, in seguito a un'epidemia di peste risolta grazie alla sua intercezzione, protegge in modo particolare Palermo.
Altri santi. San Mosè, profeta (XIV-XIII sec. a.C.); san Bonifacio I, papa (V sec.).
Letture. Col 1,1-8; Sal 51; Lc 4,38-44.
Ambrosiano. 1Gv 2,3-11; Sal 132 (133); Lc 16,9-15.