Quando pensiamo al mondo dei videogiochi spesso facciamo due errori. Il primo è che li riteniamo appannaggio solo dei ragazzi. Il secondo è che lo pensiamo come un mondo senza valori. Eppure basta fare un giro su YouTube o su una piattaforma come Twitch dedicata per la maggior parte alle esibizioni dei videogiocatori per scoprire un mondo diverso da come forse lo immaginavamo. Dove, per esempio, ci sono anche campioni di videogiochi che sono tali nonostante importanti disabilità. Non ne sono sicuro al cento per cento, ma Rocky Stoutenburgh sembra essere stato il primo. Nel 2006, quando aveva 19 anni, rimase paralizzato dal collo in giù. Dopo gli inevitabili problemi e un periodo di depressione, da ex promessa dell’hockey americano Rocky si trasformò in un campione di videogiochi. Nel gennaio 2017, decise di trasmettere in diretta su Twitch e YouTibe le sue partite. Con una particolarità importante: lnvece di nascondere la sua grave disabilità Rocky l’ha resa palese, a partire dalla scelta del suo nome d’arte, RockyNoHands (Rocky senza mani). Usando solo la sua bocca e un mouse speciale nel 2020 è entrato nel Guinness dei primati per aver ottenuto il maggior numero di vittorie a Fortnite. Da quel momento è diventato un simbolo non solo per le migliaia e migliaia di utenti che ancora oggi lo seguono, ma anche per tutto il mondo dei videogiochi. È stato infatti anche il primo tetraplegico a essere messo sotto contratto da una società che gestisce giocatori di videogiochi di livello agonistico.
Quasi nello stesso periodo in Russia, Viktor, nato con una paralisi cerebrale, ha scelto di uscire dall’anonimato dopo aver passato anni a giocare utilizzando solo i piedi, muovendoli su una tastiera da computer ma nascondendo agli altri giocatori la sua disabilità per paura dei pregiudizi. Nonostante la malattia gli avesse tolto l’uso delle mani e la possibilità di camminare, per non parlare dei danni alla voce, Viktor si è sempre ritenuto fortunato perché le sue capacità intellettive sono rimaste praticamente intatte. Come accennavamo, nonostante la sua crescente abilità come giocatore, per anni ha scelto l’anonimato. Poi, un giorno, ha deciso di mostrarsi in pubblico sulla piattaforma Twitch. O meglio di mostrare sia la schermata del gioco che stava facendo sia quella con le immagini dei suoi piedi contratti mentre si muovevano velocissimi sulla tastiera del pc. Da quel momento ViktoViktor è diventato un doppio campione, non solo nel gioco ma anche di coraggio. L’Italia nel frattempo scopriva l’allora trentunenne Massimiliano Sechi, di Sassari, costretto dalla focomelia su una sedia a rotelle, senza mani e senza braccia. Da sempre grande appassionato di videogiochi ha raggiunto importanti traguardi e record. Il tutto sfidando e battendo giocatori normodotati. Perché come ha raccontato «la cosa più bella di queste competizioni è che non conta chi sei ma ciò che sai fare».
L’ultimo campione disabile in ordine di tempo ha scelto come nome @Gamersenzamani e vanta un discreto seguito soprattutto su TikTok. Ignorando l’esistenza di Sechi si definisce nel profilo «il primo gamer in Italia che gioca senza mani a causa di una disabilità». Se per giocare Massimiliano usava una speciale tavoletta della Razor, @Gamersenzamani usa una sorta di mouse che comanda con la bocca. Bloccato a letto, a lui non interessa tanto vincere ma soprattutto dialogare, pur con fatica vista la malattia, con gli spettatori e i follower. E a chi gli chiede come fa a essere sempre sorridente vista la sua condizione, risponde: «È semplice: la vita mi ha tolto tanto, troppo, ma non riuscirà mai a togliermi il sorriso». Poi fa una pausa e torna a giocare e vincere su Fortnite o su FIFA. © riproduzione riservata