Fino a vent'anni fa, per i giornalisti in pensione che hanno «più tempo libero» ma non hanno «ancora perso il gusto del racconto» c'era solo una possibilità: scrivere libri. La Rete ha offerto a tutti un'alternativa (o perlomeno una soluzione complementare), quella di scrivere su un blog, e si sa che non sono pochi, tra i giornalisti religiosi, coloro che la praticano. Da 18 mesi è parte della schiera anche Lucio Brunelli, già direttore delle testate giornalistiche di Tv2000 e Radio InBlu dopo vent'anni da vaticanista del Tg2. Il suo diario digitale si intitola "Il blog di Lucio. Racconti e immagini di cose vissute (quando succedono)" e, alla nascita, prometteva (dal profilo Facebook) che non sarebbe stato «un blog vaticanistico, perché grazie a Dio la vita (e anche la vita della Chiesa) è un mistero più grande e interessante dei piccoli segreti dei sacri palazzi», e che i post non sarebbero stati necessariamente frequenti. Rimasto fedele ai suoi propositi, per il 2022 Brunelli annuncia (
bit.ly/32DURbk ), una volta al mese, «brevi ritratti» di alcune delle «persone straordinarie» che, lavorando, ha avuto il dono di incontrare: «Volti che ti restano dentro per una sorprendente umanità, a prescindere dal loro ruolo o dal loro credo». Del primo è protagonista una persona incontrata nel 2012, quando Benedetto XVI convocò in Vaticano il popolo nomade: Cejka Stojka, «zingara che sopravvisse all'inferno (ed ebbe pietà dei suoi aguzzini)». Dove l'inferno è il lager nazista di Bergen Belsen e la pietà è il sentimento che le impedì di vendicarsi, al momento della liberazione, su chi si era accanito contro sua madre. La piazza San Pietro resa variopinta dalle migliaia di rom e sinti vestiti a festa; la «collina dei morti» in cui, nel lager, si rifugiarono Cejka e tanti altri zigeuner (zingari, in tedesco); l'abbraccio commosso, in Aula Paolo VI, tra la donna e papa Ratzinger sono solo alcune delle altre immagini contenute nel racconto di Brunelli: che è tutto da leggere.