In vista della prossima legge di bilancio la Commissione Lavoro della Camera è impegnata a concentrare in un unico testo nove diverse proposte sulle pensioni del 2022. La scadenza a fine anno di Quota 100 (il diritto è senza tempo per chi ne ha già i requisiti) e le direttive dell'Ue sulla spesa previdenziale restringono lo spazio di manovra per una soluzione accettabile dalle diverse angolature politiche. È opportuno quindi acquisire, oltre al parere di esperti e dei sindacati, anche il pensiero del presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Nella recente audizione presso la Commissione, Tridico ha esposto i dati dell'Inps sulle possibili innovazioni al sistema in corso. Tra queste, dando una preferenza all'uscita dal lavoro a 62-63 anni in cambio di un assegno anticipato, ma col calcolo contributivo, e aggiungendo la facoltà di valutare nella pensione, gratuitamente, il riscatto della laurea. Non è la prima volta che l'Inps si sofferma su questa opportunità come misura di sostegno gratuito ai percorsi lavorativi interrotti da disoccupazioni, esodi, collaborazioni ecc. Una formula di risarcimento, sulla quale puntò anche Tito Boeri, il precedente responsabile dell'Istituto, a conferma che si tratta di un provvedimento sociale ormai avvertito al di sopra degli interessi di singole categorie o di settori specialistici. Non sarebbe invece la prima volta che da un beneficio universale, e trasversale alle diverse gestioni previdenziali, risultasse escluso il Fondo di previdenza dei ministri di culto, per il semplice motivo che la nuova norma non lo preveda esplicitamente. È quindi necessario che la formula legislativa sull'eventuale riscatto gratuito della laurea comprenda anche il Fondo clero. Questo riferimento, in teoria, non sarebbe neppure necessario, perché il Fondo già dispone di una norma che lo aggancia automaticamente a tutto quanto costituisce un beneficio nel sistema generale. Si tratta, tuttavia, di una norma disattesa dall'Inps e contrario, inoltre, anche a un indirizzo del 2006 della Corte di Cassazione di più ampie vedute e favorevole a non creare barriere per i ministri di culto.
E se il "gratis" non fosse universale, e quindi con alcune esclusioni, si creerebbero inopportune differenze nel regime della detrazione fiscale dell'onere del riscatto laurea.