Costruire un tempio splendido, una sontuosa casa di Dio non è sufficiente per convertire i cuori e trasformare gli uomini. Ne era convinto san Malachia, profeta nel cui libro – l'ultimo della serie dei cosiddetti "profeti minori" nell'Antico Testamento – si trova un forte appello a rimettere al centro la relazione con Dio, unica in grado di dare senso a ogni singola opera dell'uomo nella storia. Questo profeta si trovò ad operare in mezzo a un popolo che stava cercando di ricostruire la propria identità alla fine del VI secolo a.C. Al rientro dall'esilio babilonese una delle prime preoccupazioni fu quella di ricostruire il tempio. Ma, mise in guardia Malachia, a nulla vale l'opera, se in essa non si scorge l'espressione dell'amore di Dio.Altri santi. San Graziano di Tours, vescovo (III sec.); beata Nemesia Valle, religiosa (1847-1916). Letture. Ger 23,5-8; Sal 71; Mt 1,18-24. Ambrosiano. Rt 1,15-2,3; Sal 51; Est 3,8-13; 4,17i-17z; Lc 1,19-25.