Sant'Aquilino sapeva che l'episcopato non era la sua strada e che, se avesse risposto di sì a chi lo voleva pastore prima a Colonia e poi a Parigi, avrebbe solo ceduto alla lusinga della "carriera". Ed ecco l'attualità del suo esempio: non sempre seguire l'ascesa verso maggiori responsabilità, anche nella Chiesa, porta alla realizzazione di ciò a cui si è veramente chiamati. Il potere, spesso, fa dimenticare il cuore, l'anima e la coscienza. Così non fu per Aquilino, nato a Würzburg, in Germania, e divenuto prete a Colonia, dove rifiutò per la prima volta la proposta di diventare vescovo. Fuggito a Parigi curò i malati di colera, ma anche qui lo volevano vescovo per cui se ne andò a Pavia, dove affrontò ariani e catari. E proprio da un gruppo di eretici, nei pressi di Porta Ticinese a Milano, venne ucciso forse nell'anno 1015.Altri santi. San Costanzo di Perugia, vescovo e martire (II sec.); san Valerio di Treviri, vescovo (III-IV sec.).Letture. 2 Sam 11,1-4.5-10.13-17; Sal 50; Mc 4,26-34.Ambrosiano. Sir 44,1;49,13-16; Sal 47; Mc 5,21-24a.35-43.