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Ridicole scuse

Alberto Caprotti sabato 26 settembre 2020
«Si avvisano i signori passeggeri che viaggiamo con 20 minuti di ritardo, causa la salita in treno di una persona disabile...». È l'insolito annuncio uscito dagli altoparlanti del Frecciarossa la mattina del 15 settembre scorso, sulla tratta Padova-Roma. Peccato che quel disabile fosse Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione Italiana per il superamento dell'handicap), e quindi persona particolarmente sensibile e consapevole di cosa significhi un messaggio del genere. Falabella ha raccontato l'accaduto su Facebook, precisando peraltro che la sua salita in treno «è durata solo poco più di un minuto». E che Trenitalia si è poi scusata con lui dimostrando attenzione e sensibilità con una telefonata «in cui è stata ribadita l'avviata collaborazione per migliorare la qualità dei servizi». Si sarebbe trattato dunque di un semplice incidente di percorso. Resta però da osservare che se i nostri diritti vengono spacciati per scuse per giustificare un disservizio, alla lunga finiranno per diventarlo davvero. E che comunque contro gli annunci fuori luogo come quello del Padova-Roma, il miglior antidoto resta una sonora risata. Quella che immagino sia spuntata sulla bocca dei passeggeri di quel treno, perché non c'è nulla che confonda i piani di chi sceglie espressioni inopportune quanto il sospetto di passare per ridicoli.