Resistenza alla violenza e forza della perseveranza
Non combattere quindi il terrorismo, ma vincerlo andandogli incontro, cioè eliminarne le radici scoprendone le cause. Detto così con due parole sembra cosa facile, mentre è la strada più ardua e piena di trabocchetti. Scorrendo due libri: Ricette di legalità di Andrea Vecchio (edizioni Novantacento, Palermo) e quello scritto a due mani da Greg Mortenson ed il suo amico Relin Tre tazze di te, uscito nella edizione italiana di Rizzoli, troviamo due sistemi simili per combattere e vincere il terrorismo. Soprattutto due esempi di estremo coraggio e di rispetto per la vita propria e degli altri.
Andrea Vecchio, imprenditore edile di Catania, innamorato della sua terra, pubblica il suo piccolo libretto di ricette di vita mescolandole con un ricettario della gustosa cucina siciliana. «Ha fatto friggere in padella anche la mafia» è il commento di Andrea Camilleri. Quasi scherzando Vecchio descrive la sua avventura con il terrorismo nostrano che vorrebbe impedire anche alla sua impresa di garantire lavoro sicuro alle maestranze, agli operai che conducono i cantieri. Unico atteggiamento possibile per continuare il proprio lavoro l'imprenditore lo trova opponendosi non con la forza, che non può avere, ma ricorrendo, ogni volta che viene minacciato, alla legge.
«O ti trovi un amico o la prossima volta ti faccio saltare tutto in aria..., domani non dovete lavorare sennò vi prendiamo a fucilate». Resistere a queste minacce, ai danni subiti nei cantieri, alla pressione psicologica che lascia l'insicurezza per la vita della propria famiglia non è da tutti, ma è un esempio di come si può vincere il terrorismo usando le armi della legalità nel seguire la strada della denuncia. Le linguine con i ricci di mare, la pasta con i cavolicelli e i cannoli alla siciliana servono con le loro ricette a placare l'ansia e la paura e si trasformano in un richiamo a chi volesse seguirlo a combattere questo terrorismo nostrano che approfitta della nostra debolezza.
Tre tazze di te, ci trasporta in un'altra parte del mondo, ma sviluppa lo stesso tema: combattere il terrorismo sulla sua terra, con il coraggio dello scalatore delle montagne del Pakistan che scopre come la povertà e soprattutto l'ignoranza sono le reali fonti del terrore. Greg Mortenson, americano con la passione della montagna vuole scalare il K2, ma si perde fra i ghiacciai ed arriva dopo enormi fatiche in un villaggio sperduto. Incomincia qui l'avventura della sua vita che gli chiede di lasciare il lavoro, gli amici, la sua casa per dare una istruzione ai bambini e alle bambine dell'Afghanistan e del Pakistan costruendo, negli anni, cinquantacinque scuole per oltre tremila bambini. Un'opera immensa che richiede determinazione, sprezzo del pericolo reale, fatica fisica e capacità di convinzione e di soffrire anche le umiliazioni di chiedere il denaro sufficiente che egli non possiede. Il terrorismo si serve dell'ignoranza e della mancanza di coraggio ad affrontarlo, ma anche del silenzio e della paura di chi non vuole impegnare il proprio nome o di chi non cerca le ragioni profonde dove cresce la rivolta.
Questi due esempi di uomini che hanno saputo servirsi della legge e dell'istruzione per sconfiggere la violenza danno un esempio al nostro mondo di ogni giorno che si può cercare sempre una via per vincere con dignità e altruismo.