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Religiosi, assegno per i residenti

Vittorio Spinelli giovedì 19 giugno 2008
Il compimento del 65° compleanno dei membri degli Ordini e delle Congregazioni religiose è rallegrato dal diritto all'assegno sociale. L'assegno è un sostegno economico che la legge riserva a tutti i cittadini anziani, senza alcuna distinzione di sesso, di categoria o di appartenenza, purchè siano senza redditi e residenti in Italia. Da alcuni anni, l'assegno sociale è stato riconosciuto anche ai cittadini extracomunitari titolari di carta di soggiorno. Talvolta la residenza anagrafica non coincide con quella di fatto e la circostanza può mettere a rischio la riscossione dell'assegno. È una eventualità che richiede una attenta considerazione, perché " sottolinea l'Inps con recenti precisazioni " la residenza effettiva sul territorio rappresenta un elemento costitutivo del diritto a questa particolare forma di assistenza. È indispensabile quindi che il titolare dell'assegno abbia la dimora effettiva, stabile ed abituale in Italia. Per legge, poi, l'assegno non è esportabile e pertanto si perde se l'interessato si trasferisce all'estero.
Gli spostamenti dei cittadini sul territorio (e per i religiosi e le religiose con destinazioni estere) titolari di assegno sociale, saranno monitorati dall'Inps per verificare eventuali situazioni di irregolarità. L'Istituto di previdenza tiene a puntualizzare che il requisito della residenza passa temporaneamente in secondo piano quando il titolare debba recarsi all'estero per gravi motivi sanitari, che l'interessato è tenuto ovviamente a documentare. Per tutti gli altri casi, se la permanenza all'estero si protrae per oltre un mese, il pagamento dell'assegno sociale verrà sospeso. La sospensione può durare fino a un anno, oltre il quale il beneficio viene revocato. Con l'assegno si perdono anche le eventuali maggiorazioni sociali che spettano in presenza di particolari condizioni.
Gli accertamenti avverranno sulla base di elementi (come ad esempio, la riscossione saltuaria dell'assegno mensile) che facciano presumere comportamenti in contrasto con la norma che impone il requisito della residenza per il riconoscimento e per il mantenimento della prestazione. Un controllo più stringente investe i casi in cui il pagamento avviene a mezzo delegato o con accredito su conto corrente bancario o postale.
Religiosi ricoverati. Quanto al diritto all'assegno sociale, le ultime precisazioni dell'Inps non riguardano gli spostamenti in Italia dei titolari di assegno sociale che siano ricoverati, lontano dalla loro residenza, in istituti o comunità di assistenza con rette a carico dello Stato. Questa circostanza può se mai influire sulla misura dell'assegno, che può scendere al 50% (per retta a carico dell'ente) o al 25% (retta parziale). L'assegno resta sempre integro quando sia a carico del titolare un costo superiore alla metà dello stesso assegno sociale, e quindi in presenza di una retta superiore a 138 euro mensili, essendo l'importo in pagamento nel 2008 di 395,59 euro mensili.