Fra i 18 mila docenti di religione saranno certamente pochi coloro che non hanno ancora presentato la domanda per partecipare al primo concorso per l'immissione in ruolo. I ritardatari hanno ancora tempo fino al prossimo lunedì, 8 marzo, termine fissato da un decreto ministeriale del 2 febbraio scorso.
Il tempo a disposizione per allestire i concorsi riservati non è stato evidentemente sufficiente, a giudicare da diverse rettifiche alle modalità di partecipazione, emanate in successione (l'ultima è del 18 febbraio scorso) dal Ministero dell'Istruzione. I docenti candidati dovranno tenere presenti questi aggiornamenti:
a) le diocesi di Santa Maria di Grottaferrata e di Subiaco, situate nel Lazio, sono cancellate dalle diocesi interessate ai concorsi "non avendo autonomia organizzativa per questa materia".
b) gli insegnanti interessati alle diocesi di San Marino-Montefeltro e di Rimini devono inviare le domande rispettivamente all'Ufficio regionale per le Marche e a quello per l'Emilia Romagna. I moduli di partecipazione riportano erroneamente un'indicazione diversa. Per le domande già presentate si è provveduto d'ufficio ad assegnare le relative richieste alle regioni di effettiva competenza.
c) la diocesi di Palermo risulta citata sul modulo di partecipazione per due volte e con codici diversi. L'errore ministeriale non condiziona però la validità delle domande, che saranno regolarmente ammesse indipendentemente dal codice utilizzato dal candidato.
d) la tabella di valutazione dei titoli di qualificazione professionale, che giustificano l'attribuzione dei punteggi di valutazione, deve essere integrata (tabella B) con il titolo di "insegnante di religione cattolica, incaricato di sostituire nell'insegnamento dell'irc l'insegnante di classe nella scuola elementare, che con l'anno scolastico 1985/1986 ha maturato cinque anni di servizio anche non continuativi o ad orario parziale".
Il 16 marzo sarà resa nota la data di svolgimento delle prove scritte. I concorsi, a livello regionale, dovranno concludersi entro l'inizio del prossimo anno scolastico 2004/2005 che vedrà finalmente a regime il definitivo stato giuridico dei docenti di religione, fatta eccezione per una percentuale della categoria, pari a 6 mila docenti, esclusa in partenza dalla prima immissione in ruolo.
I 12 mila fortunati, che conquisteranno il desiderato stato giuridico, avranno anche il vantaggio, in caso di revoca dell'idoneità da parte dell'ordinario diocesano, di poter salvare il posto di lavoro, transitando ad altra cattedra per la quale possiedano i requisiti. In questa ipotesi, la continuità di servizio garantisce la possibilità di maturare, senza interruzioni, il periodo minimo per accedere alla pensione di vecchiaia, di 20 anni di servizio e l'età di 60 o 65 anni (donne o uomini) oppure, nel sistema contributivo, i 57 anni di età e i 5 di servizio.