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Religione, fede e scienza: un conflitto senza... ragione

Gianni Gennari giovedì 29 settembre 2016
«Così la religione resiste al progresso scientifico». Grande titolo ieri su “Libero” (p. 24 intera) per brani di Fiorenzo Facchini su “Vita e Pensiero”, rivista della Cattolica di Milano. Ottimo! Demolisce il vezzo di spiegare ogni religione con ignoranza e superstizione e affermare che il progresso (scienza e tecnica) la rende inutile, dannosa e ridicola. E lo fa citando un libro, “Contro il sacro”, ove Edoardo Boncinelli sostiene che essere credenti ed essere stupidi è una sola cosa, la storia delle religioni è quella della stupidità, e scienza e progresso mettono fine alla religione. Libertà, ma falso! Certo: se per religione si intende la risposta dell'ignorante per spiegare fenomeni misteriosi ricorrendo al “mito”, e poi al “rito” per contrastare minacce naturali o eventi della vita, avrebbero ragione i Boncinelli di turno, nella storia tanti... In realtà sorprende che uomini di cultura – dalle nostre parti ci sarebbero nomi illustri di autori detti “laici”, in materia superficiali e disinformati – non vedano come nella rivelazione ebraico-cristiana non ci sono “miti” che spieghino fenomeni naturali. E già: la lezione di Galileo, compresa in ritardo anche da uomini di Chiesa: la Bibbia non ci dice come vanno i Cieli, ma come si va in Cielo! – servì e serve anche a questo... E non ci sono nemmeno “riti” che proteggano da eventi negativi facendo ricorso a parole e offerte sacrificali... La scienza risponde alla domanda “come”, filosofia e fede alla domanda “perché”, rispettivamente con ragione e rivelazione. Nella fede ebraico-cristiana nessun “mito” e nessun “rito”, nel senso detto sopra. Filosofia, storia, archeologia, Bibbia, teologia e Catechismi nei secoli: grande tema inesausto e inesauribile nel corso del tempo. Per affrontarlo e chiarire tante cose grandi come noi, e anche più grandi di noi.