Gli annunci sono una cosa, la realtà di un programma tv è ben altra. Ma non solo: maggiore è l’aspettativa, maggiore è la delusione se il prodotto non corrisponde al proclama. È il caso di Fake show - Diffidate delle imitazioni, nuovo format di intrattenimento in onda il lunedì in prima serata su Rai2, affidato alla conduzione di Max Giusti, che nelle dichiarazioni di lancio parlava di «programma al limite della follia artistica», mentre Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento prime time, aggiungeva che «Fake show rientra nel fil rouge di una rete improntata al divertimento, alla comicità e alla sperimentazione». Dopo la prima puntata ci domandiamo dove stesse la sperimentazione e quali fossero all’interno delle oltre due ore e mezzo più pubblicità i momenti divertenti. Tra l’altro Max Giusti, che quando vuole è pure bravo, ha esordito con un breve monologo in cui ha inserito un gestaccio e una parolaccia per poi spiegare che Fake show è «il programma dove si imita tutto ciò che è imitabile» e presentare gli ospiti della serata (Rossella Brescia, Valeria Graci, Francesca Manzini, Filippo Bisciglia, Peppe Iodice, Andrea e Luca dei PanPers), ovvero i soliti cosiddetti vip chiamati a fare i soliti giochini in cui finiscono come al solito per andare sopra le righe tentando di fare i simpatici (tra i sette salviamo la Graci, che almeno mostra più dimestichezza degli altri in certe situazioni). Per il resto che dire? Gli imitatori che si sono succeduti non sono apparsi all’altezza di un programma che punta soprattutto sulle imitazioni (meglio i sosia dei cantanti). Tra i comici intervenuti non male Vincenzo Albano e il mimo Simone Barbato. Ma alla fine sono state parantesi in uno show senza capo né coda ancora una volta troppo lungo. Va bene coprire l’intera serata per ottimizzare i costi, ma a tutto c’è un limite, o almeno ci dovrebbe essere.
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