Trent’anni non sono pochi per nessun programma televisivo, a maggior ragione per quelli che non salgono spesso alla ribalta. È il caso di Linea blu, nato nell’aprile del 1994 da un’idea del giornalista siciliano Puccio Corona, che l’ha condotto fino al 1998 assieme a Donatella Bianchi, che ne ha raccolto il testimone e ora lo conduce con Fabio Gallo. L’intento del programma, in onda il sabato dalle 14,00 alle 15,00 su Rai 1, è quello di sviluppare la cultura del mare, raccontandoci ogni volta il mondo marino, le isole e parte degli ottomila chilometri di coste italiane, ma anche gli uomini e le comunità che dal mare traggono sostentamento svolgendo un ruolo prezioso di custodi del territorio. È così che nella Giornata mondiale degli Oceani, sabato scorso, Linea blu è ripartito da Pantelleria, l’isola in provincia di Trapani più vicina alla Tunisia che non alla Sicilia. Un territorio di origine vulcanica, che emerge tra cale e faraglioni per meno di un terzo. Tutto il resto, per la gioia degli appassionati di immersioni, è sotto il livello del mare. In questo Linea blu è un programma propedeutico per la geologia, la fauna e la flora e più in generale per la geografia. È un programma educativo per la salvaguardia dell’ambiente, che fa parlare prima di tutto le immagini e poi i protagonisti come i pescatori e i subacquei, mentre da questa edizione tende a coinvolgere anche la cittadinanza. A Pantelleria, abitata d’inverno da poco più di 7mila persone, è stata ad esempio coinvolta una scolaresca nella pulizia degli scogli dove i turisti che affollano l’isola d’estate lasciano di tutto, in particolare tanta plastica, uno dei prodotti più pericolosi per la salute del mare e dei suoi abitanti. Non a caso, nella puntata in questione, abbiamo assistito anche al salvataggio di una tartaruga marina che con molta probabilità aveva ingerito della plastica.
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