Si può non passare la “porta rossa”? Insomma, si può una volta morti aspettare di sistemare alcune cose nell'aldiquà prima di traversare definitivamente nell'aldilà? Non è così semplice, però può succedere, almeno nella finzione letteraria, cinematografica e televisiva. Per cui, mettendo per un momento da parte che l'Aldilà con la A maiuscola è una cosa seria e per chi ci crede è un punto d'arrivo (anzi: è il punto d'arrivo), occupiamoci della finzione, o per meglio dire della fiction, in questo caso di quella appena iniziata, il mercoledì, su Rai 2: La porta rossa, serie poliziesca ambientata a Trieste (che ha un ruolo notevole), con Lino Guanciale e Gabriella Pession, ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi, diretta da Carmine Elia. Diciamo subito che qui, rispetto ai polizieschi tradizionali, il protagonista, l'ispettore Leonardo Cagliostro (cognome che è tutto un programma), è morto e indaga sul proprio omicidio, ma soprattutto cerca di evitare quello della moglie Anna, intravisto nel futuro al momento di aprire la “porta rossa”, che proprio per questo ha richiuso immediatamente non senza qualche difficoltà. Detta così potrebbe sembrare una storiella di fantasmi. In realtà il gioco è molto sottile. Altrimenti, per scriverlo, non si sarebbero scomodati Lucarelli e Rigosi. La nuova fiction di Rai 2 propone una cosa che in tanti forse si saranno domandati almeno una volta nella vita: come reagiranno parenti e amici alla nostra morte? Ed è proprio su questo che punta La porta rossa attraverso un interessante scavo psicologico sui personaggi con momenti anche di grande forza drammatica («Di fronte alla morte ognuno è solo, chi muore ma anche chi rimane», dice uno dei personaggi). Il tutto inserito nel giallo su chi sia l'assassino di Cagliostro (tra i sospettati ci sono pure i colleghi) e nel mistero del perché solo la giovane Vanessa riesca a vedere e parlare con il “fantasma” dell'ispettore, che è rimasto nell'aldiquà con tutte le caratteristiche degli uomini di questo mondo, linguaggio compreso (non proprio da educande). Stasera forse ne sapremo qualcosa di più, visto che per ora le puntate alla settimana sono due, il mercoledì e il venerdì. Per il momento diciamo che ne La porta rossa c'è qualcosa di già visto al cinema, ma per la tv, almeno da noi, è qualcosa di nuovo.