Ha qualcosa di originale e persino intrigante la serie I casi della giovane Miss Fisher (sequel di Miss Fisher - Delitti e misteri) in onda da martedì in prima serata su Rai 2. All'impatto sembra una telenovela tipo Il paradiso delle signore, anche perché il primo episodio è ambientato nel mondo della moda con al centro un emporio d'abbigliamento. Poi interviene un omicidio e le cose cambiano. Ma niente drammi, perché l'ironia e una certa leggerezza restano nel narrare una storia ambientata in Australia a metà degli anni Sessanta con protagonista Peregrine Fisher (Geraldine Hakewill), una ragazza che dalla vita di provincia, apparentemente solitaria e insoddisfacente, viene catapultata in una carriera come investigatrice senza paura. Il tutto per puro caso. Peregrine giunge infatti a Melbourne per accettare la misteriosa eredità, casa compresa, che le ha lasciato la zia dectective, Phryne Fisher, scomparsa in un incidente aereo. Dalla zia sembra avere ereditato anche una spiccata curiosità e l'intuito investigativo. Così decide di seguire le orme della congiunta trovandosi, in parallelo con il detective James Steed (Joel Jackson), a risolvere il primo caso: la morte di una modella, uccisa durante una sfilata di abiti da sposa, che nasconde un'intricata vicenda di relazioni extraconiugali e di corruzione ad alto livello nello sfarzoso mondo della moda. I casi della giovane Miss Fisher è una serie australiana in quattro puntate, della durata finalmente accettabile di un'ora e mezzo, ispirata ai romanzi di Kerry Greenwood e diretta da Fiona Banks. Il genere è quello del giallo con i toni della commedia, in una ricostruita, precisa e colorata, ambientazione vintage, compresi abbigliamento, auto e musica, con una protagonista dai modi di fare disarmanti e una naturale propensione a trasgredire le regole. Per questo, al di là della prima impressione, la serie sembra funzionare.