La statua della Madonna che nel finale della prima serata di Jane the virgin canta in chiesa assieme al coro invitando la giovane protagonista a tenere le gambe chiuse rasenta il blasfemo. Ma già in precedenza, quando Jane scopre di essere incinta pur essendo vergine, la madre di lei le si inginocchia di fronte recitando una sorta di “Ave Maria” con sinonimi più che discutibili. Purtroppo c'è anche questo nella nuova serie approdata il giovedì (da questa settimana anche il mercoledì) su Rai 2. La storia, ambientata a Miami, è quella della ventitreenne Jane Gloriana Villanueva, divisa tra l'amore per la madre Xiomara, rimasta incinta ad appena sedici anni, e quello per nonna Alba, che appellandosi a motivi religiosi la mette in guardia sin da piccola sui rischi del sesso pre-matrimoniale anche per non ripetere gli errori della madre. Così Jane cresce seguendo i moniti della nonna e arrivando vergine alle soglie del matrimonio con Michael. Ma durante un normale controllo ginecologico, la dottoressa (in stato confusionale per aver scoperto la moglie – sic! – a letto con un'altra) attua erroneamente su Jane un'inseminazione artificiale, utilizzando la provetta di un donatore: Rafael, un playboy sopravvissuto a un tumore, nonché proprietario dell'hotel dove lavora Jane e persino sua ex fiamma estiva. Poche settimane dopo, la ragazza scopre di essere rimasta incinta ed è quindi costretta a prendere delle decisioni determinanti per il futuro della sua vita, della creatura che ha in grembo, del padre biologico, del fidanzato e di tutto il resto della famiglia. Ovviamente, com'è facile intuire, succede di tutto in un mix di commedia, thriller, musical e telenovela. La parte migliore, se vogliamo, è proprio quest'ultima quando la telenovela di Jane si mischia con quella di cui è appassionata la nonna in un gioco di sovrapposizioni tra finzione e realtà piuttosto ironico. Per il resto, se si esclude un minimo di senso della maternità che viene comunque salvaguardato, la serie affronta con eccessiva disinvoltura e un linguaggio inappropriato, a tratti volgare, temi impegnativi come la famiglia allargata, la fecondazione assistita, il sesso, l'omosessualità, la stepchild adoption, l'aborto e, come detto, la religione. Ma questa volta, più che un mix è un vero e proprio miscuglio che rischia, al di là dell'ironia, di produrre solo confusione.