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Televisione. Rai 1, “Ballando” con... suor Cristina

Andrea Fagioli martedì 2 aprile 2019

Abbiamo dovuto aspettare quasi mezzanotte per vedere ballare suor Cristina, ma la sua era la performance più attesa nel ritorno su Rai 1, sabato scorso, di Ballando con le stelle. Diciamo subito che l'attesa non è andata delusa, almeno per gli appassionati di ballo. La trentenne religiosa siciliana delle Orsoline della Sacra Famiglia, oltre a cantare con il dono di una grande voce (ha vinto The voice nel 2014), ha dimostrato un incredibile senso del ritmo. Si è esibita in un charleston che ha ottenuto l'apprezzamento della giuria in studio e dei telespettatori a casa. Certo qualcuno avrà storto la bocca di fronte a una suora scatenata in un ballo senza rinunciare all'abito segno della sua consacrazione.

Ma sta proprio qui la testimonianza di chi vive la fede con gioia e che intende l'impegno artistico come un prolungamento della vita religiosa. Suor Cristina diventa in televisione una Suor Angela o un Don Matteo con la differenza non da poco che lei è reale e loro sono finti. Insomma quel germe di bene e di buon senso che alcuni personaggi di fantasia trasmettono attraverso la fiction, lei, persona vera, non può che trasmetterlo attraverso un reality, anche se Ballando con le stelle è un insieme di generi, dal talent al varietà, miscelati ad arte per un prodotto immutabile da quattordici anni.

Ovviamente non tutto è da salvare. La durata è eccessiva. La presentazione dei protagonisti a volte serve solo per pubblicizzare un'acqua minerale o un caffè. Certi ammiccamenti o doppi sensi sono stucchevoli. Di positivo c'è la competizione vera tra i cosiddetti vip che in coppia con ballerini professionisti devono imparare a ballare, esibendosi nel corso delle puntate in diverse tipologie di ballo da sala. C'è l'indiscussa professionalità della conduttrice, Milly Carlucci (sempre affiancata da Paolo Belli), e soprattutto c'è una giuria di cinque esperti, che nel tempo ha assunto un peso sempre maggiore tanto da essere considerata nel bene e nel male coprotagonista. I cinque (Fabio Canino, Selvaggia Lucarelli, Guillermo Mariotto, Carolyn Smith e Ivan Zazzaroni), al di là di simpatia o antipatia, televisivamente funzionano. Non funziona, invece, la criminologa Roberta Bruzzone nelle vesti di psicologa.