Questi ragazzi alla prima grande prova
Mia madre appena nata, marzo 1915, fece naufragio nella Manica su un traghetto colpito da un U-Boot tedesco. Vide poi la Seconda guerra mondiale come crocerossina sulle navi militari, poi come milioni di altri patì la fame. Si sposò, ebbe tre figli, morì a 90 anni.
Quindi, mi dico tornando verso casa, certamente ce la farete anche voi, ragazzi, che siete alla prima grande prova collettiva. Il vostro problema in realtà siamo noi, padri e madri nati dopo la guerra in un'ampia, rara lanca di pace e relativo benessere. Nutriti, vaccinati, curati, siamo noi, che vi abbiamo trasmesso l'idea che sia scontato vivere senza paura, e sazi, e protetti da ogni sorta di farmaci: siamo noi che abbiamo escluso fame, guerra e malattia dal vostro orizzonte. L'imprevisto riaffacciarsi della morte improvvisa trova noi quasi vecchi, e attoniti. Ma voi, ragazzi, avete addosso la straordinaria forza che è la giovinezza, età che ama le sfide. E forse chi, nella quiete, si annoiava sul web o perdeva tempo, nella battaglia potrebbe ritrovare il senso delle sue giornate. Questa inimmaginabile guerra, potrebbe tirare fuori il meglio di voi. Ce la farete, e voltandovi indietro fra due anni forse vi direte: ma quante cose, prima, non capivo.