Quelli che ringraziano per le (buone) notizie
Sono sempre gli stessi: c'è una signora molto anziana e malmessa; per com'è vestita potrebbe essere una senzatetto. C'è un signore malato in carrozzella, accompagnato da un badante sordomuto che però quando è il momento di ringraziare si fa capire benissimo. Quelle copie di "Avvenire" messe a disposizione non possono, anzi non devono, essere gratis. La signora malmessa ogni giorno offre un caffè al guardiano, e lui ha un bel da fare a dire no. Quasi sempre lei torna con una bottiglietta d'acqua e l'appoggia sulla mensola della portineria. E il signore in carrozzella lascia sempre 1 o 2 centesimi, di più non può; il venerdì, quando nella piazza c'è il mercato, allunga una mela oppure un altro frutto.
In tempi in cui sempre meno persone sono disposte a spendere per le notizie, ecco un campionario di lettori per i quali la (buona) informazione non può essere gratis, nemmeno se ti è offerta, nemmeno se sei poverissimo: un valore, pur piccolo, occorre riconoscerglielo. Fosse anche uno spicciolo o due sorsate d'acqua.