Domani la Chiesa celebra l'Assunzione di Maria in cielo, e in molte località si svolgono pellegrinaggi in onore della Vergine. La mente torna al pellegrinaggio notturno a piedi da Macerata al santuario di Loreto, a cui partecipo da vent'anni e che si tiene tradizionalmente in giugno dopo la chiusura delle scuole. È un grande gesto di popolo (nell'era pre-Covid aveva superato i centomila partecipanti): 28 chilometri che si snodano nella campagna marchigiana, durante i quali ognuno porta nel cuore le intenzioni del suo personale cammino recitando il Rosario, cantando, avendo al fianco amici o persone sconosciute che amiche lo diventano. Un evento generato dalla fede che in quarant'anni ha rigenerato miriadi di cuori. Per me è sempre una straordinaria esperienza di affidamento a Colei che si è affidata al Mistero che l'ha raggiunta con una notizia sconvolgente: dal suo ventre sarebbe nato il figlio di Dio. Roba da matti. Eppure quella ragazza di Nazareth si è fidata dell'angelo che era venuto a visitarla dicendole che «nulla è impossibile a Dio». Nulla, a partire dal miracolo che la cugina Elisabetta nella sua vecchiaia avrebbe concepito un bambino. Maria ha avuto il coraggio di dire “sì” a un annuncio sconvolgente, e da quel “sì” è scaturita una rivoluzione che ha cambiato la storia del mondo.