Quella croce nel nostro mare
Lui aveva quattro anni e, secondo l'ong “SOS Méditerranée” che l'ha raccolto, si trovava alla deriva da dieci giorni. Fame, sole e sete per lui e altre 60 persone tra cui altri piccoli, soprattutto bambine ancora più piccole di lui. Sarebbe bastato poco per soccorrerli e, nell'ossequio alle antiche leggi del mare, salvarli dall'iniqua morte. Ma sono giunti e scomparsi nel mare. Di nascosto, come per vergogna, giusto per fuggire le guerre dei grandi che non finiscono mai. Sotto gli occhi lontani, distratti, assenti di chi, nello stesso mare ma sull'altra sponda, assapora gli ultimi giorni di quel riposo che per loro, invece, si è fatto eterno.
Sono scomparsi, malgrado gli strumenti di controllo e di intercettazione ogni volta più efficaci e sofisticati. Quattro barche vuote che scortano una piccola croce di legno buono, legno di noce, fabbricata su misura per lui. Dieci giorni alla deriva con in mezzo la croce del bimbo, protetta dalle onde del mare. Anch'esse, le barche, a modo loro, scappano e ripartono non appena giunte a riva. Erano una sessantina a bordo del peschereccio abbandonato tra le onde da dieci giorni. Non si quanti passeggeri portassero, invece, le quattro barche trovate vuote, una delle quali senza motore. Il destino di questa gente rimane a ancora oggi sconosciuto. Di sicuro c'è la data, il 24 agosto, una piccola croce, fabbricata su misura per lui e il silenzio. Il complice silenzio nostro.
Casarza Ligure,
18 settembre 2022