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Raimondo di Peñafort. Quel servizio alla Parola tra preghiera e studio

Matteo Liut giovedì 7 gennaio 2016
Il servizio alla Parola è fatto di preghiera e cura della spiritualità ma deve essere sempre affiancato anche da un approfondito studio e un rigoroso impegno: ne va della credibilità della stessa testimonianza cristiana. Ce lo ricorda la figura del terzo superiore generale dei Domenicani, san Raimondo di Peñafort. Nato in Catalogna nel 1175 studiò a Barcellona e poi a Bologna; divenuto canonico della Cattedrale della città catalana, nel 1222 entrò tra i domenicani nel convento cittadino fondato da poco. Nel 1223 aiutò Pietro Nolasco a fondare i Mercedari per il riscatto degli schiavi. Per volere del Papa, poi, si dedicò al riordino degli atti pontifici emanati in materia dogmatica e disciplinare. Nel 1238 divenne generale dei Domenicani e dopo sette anni di instancabile guida dell'ordine, si ritirò. Morì infine a Barcellona nel 1275.Altri santi. San Crispino I, vescovo (V sec.); beato Matteo Guimerà di Agrigento, vescovo (1376-1450).Letture. 1 Gv 3,22-4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25.Ambrosiano. Ct 1,1;3,6-11; Sal 44; Lc 12,34-44.