Rubriche

Quel gesto Mondiale dei tedeschi (e poi magari perdi col Giappone)

Umberto Folena sabato 26 novembre 2022
Chi magnifica il gesto ribelle, chi fa spallucce. Chi lo ingigantisce, chi lo ridimensiona. Comunque sia, a Qatar 2022 la foto dei calciatori tedeschi con la mano sulla bocca, azzittiti, fa notizia quanto un gol, e che poi le abbiano buscate dai giapponesi per alcuni è un dettaglio. La “Stampa” (24/11) si rifà al celebre film del 1984 di Roland Joffé, almeno alla traduzione italiana del titolo: «Urla dal silenzio. Potente gesto di protesta della Germania» (l’originale The Killing Fields divenne Urla del silenzio), Qatar come Cambogia, allusione abbastanza forte. “Repubblica” (24/11) gioca invece su un facile doppio senso: «Senza Fifa. La foto storica della Germania». La precisazione è d’obbligo: la regia tv non ha mostrato quello che invece i fotografi hanno immortalato, come spiega Emanuela Audisio: «Se protesti ti cancello. Quelle immagini che la tv non può mostrare». “Corriere” (24/11): «Uno sberleffo alla Fifa (criticato in Germania)». Commenta Paolo Tomaselli: «Il filo conduttore, ben visibile, è il tormento quotidiano di questi Mondiali dei diritti negati». Mentre il “Fatto”, coerente, non pubblica nulla, la squadra tedesca (titoli del 24/11) vaga per le prime pagine: taglio alto sul “Messaggero”, basso sul “Quotidiano nazionale” (“Giorno”, “Carlino” e “Nazione”), medio sul “Tempo”. I quotidiani di destra sottolineano il paradosso tedesco. “Giornale” (24/11): «Proteste e ko. L’harakiri della Germania»; tuttavia Davide Pisoni sottolinea che «quei divieti da regime diventano un boomerang (…). Più reprimi il dissenso, più lo alimenti: l’Iran insegna». Più drastico “Libero”: «Tedeschi zittiti. La Germania fa politica e perde a calcio», con Tommaso Lorenzini che pare divertirsi: «Un panzer arcobaleno, con la sabbia nel motore e la testa fra le nuvole». Intanto la “Repubblica” (25/11) annuncia la straordinaria apertura qatariota: «Dopo la richiesta dei tifosi del Galles, saranno ammessi cappelli, ombrelli e bandiere arcobaleno in tutti gli stadi». Ma il “Giornale” (25/11) non si fida: «Vera apertura?». La “Stampa” invia Giulia Zonca ad Asian Town, alla periferia di Doha, dove al campo di cricket è stato allestito uno schermo gigante per «camerieri, netturbini, operai (…) sfruttati e sottopagati, ma decisi a vivere le loro notti magiche». La vera passione è lì. © riproduzione riservata