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Claudia e compagne. Quel carisma al femminile che disinnesca la violenza

Matteo Liut giovedì 20 marzo 2025
 Quel carisma al femminile che disinnesca la violenza
Il coraggio tutto femminile di opporsi alla violenza del mondo disinnescando i meccanismi della sopraffazione e della prepotenza; un carisma che è radice di pace ma anche offerta di sé: è questo il modello che oggi la liturgia ci propone, ricordando le figure di santa Claudia e delle sue compagne di martirio, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia. Si tratta di una vicenda che ebbe luogo ad Amiso, oggi in Turchia, all’inizio del IV secolo, al tempo dell’imperatore Massimino Daia (305-313): queste sette testimoni della fede ebbero il coraggio di rivolgersi al preside della città, denunciando la crudeltà e l’ingiustizia nelle condanne a danno dei cristiani. Avendo osato opporsi all’autorità vennero portate davanti al giudice e venne chiesto loro, dopo essere state flagellate, di rinnegare la propria fede e di sacrificare agli dei. Tutte e sette le donne senza esitare rifiutarono di abiurare e di compiere i gesti dei riti pagani. Vennero quindi condannate a morte e gettate in una fornace ardente. Se i contorni storici e biografici si perdono nei secoli, appare attestata l’antichità del culto, che oggi conserva tutta la sua profezia. Altri santi. San Giovanni Nepomuceno, sacerdote e martire (1330-1383); santa Maria Giuseppina del Cuore di Gesù, fondatrice (1842-1912). Letture. Romano. Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31. Ambrosiano. Gen 18,1-15; Sal 118 (119),49-56; Pr 7,1-9.24-27; Mt 6,1-6. Bizantino. Gen 7,6-9; Pr 9,12-18. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata