Quattro blog mediorientali d'autore strumenti per comprendere Babele
L'unico dei quattro che non prende il titolo dalla geografia ha due anni di vita e si chiama "Diwan", parola i cui molti significati sono «legati dalla comune etimologia del "radunare"». Vuole essere, spiega l'autrice Laura Silvia Battaglia, «un luogo comodo dove leggere libri, ma dove anche discutere di cose scomode» che riguardano l'area del Golfo. Il suo ultimo post racconta dell'apertura al pubblico, a Baghdad, della biblioteca privata dell'anziana scrittrice Safira Jamil Hafidh, sfida al «clima di incertezza» che regna nella capitale irachena. Ho tenuto per ultimo il blog di Fulvio Scaglione, che ha tre anni e che nell'ultimo post parla del probabile scontro turco-siriano a Idlib. Perché si chiama Babylon, «una delle più grandi capitali dell'antichità» ma anche «simbolo del caos e del declino», ovvero «una straordinaria metafora del Medio Oriente di ieri e di oggi». Anche la Rete ci sembra spesso Babele: eppure nasconde nelle sue tante nicchie anche preziose chiavi di comprensione del mondo che ci sta intorno.