Sempre più spesso abbiamo visto in questa rubrica come l'Intelligenza artificiale (IA), che combina l'informatica con ampie serie di dati, venga applicata in quasi tutti i campi della medicina e della chirurgia. Un nuovo studio pubblicato questa settimana sul Journal of Primary Care & Community Health si concentra sulle applicazioni dell'IA in ambito sanitario nei Paesi in via di sviluppo. Gli autori – tutti medici provenienti da università del cosiddetto Sud globale – hanno l'obiettivo di sottolineare l’importanza di queste tecnologie per delineare in modo esaustivo i progressi compiuti finora, le carenze riscontrate nelle applicazioni dell'IA, lo stato attuale dell'integrazione dell'IA, le sfide persistenti e le strategie innovative per superarle.
I firmatari dello studio si sono basati su articoli pubblicati sulle piattaforme scientifiche PubMed, Google Scholar e Cochrane dal 2000 al 2023 con parole chiave che includevano IA e assistenza sanitaria, concentrandosi su diverse specialità mediche.
Questa ricerca ha la capacità di mostrare la prospettiva del Sud globale sul ruolo crescente dell'IA nella diagnosi, nella previsione della prognosi e nella gestione dei pazienti, oltre che nella gestione ospedaliera e nell'assistenza sanitaria comunitaria. Gli elementi emersi mostrano come l’IA abbia reso più efficiente il sistema sanitario nel suo complesso, soprattutto nelle strutture ad alto carico di pazienti e nelle aree a risorse limitate dei Paesi in via di sviluppo, dove l'assistenza ai pazienti è spesso compromessa. Tuttavia le sfide, tra cui i bassi tassi di adozione e l'assenza di linee guida standardizzate, gli alti costi di installazione e manutenzione delle apparecchiature, le carenze di trasporto e i problemi di connettività, ostacolano il pieno utilizzo dell'IA nell'assistenza sanitaria.
Secondo gli autori, nonostante queste sfide, l'IA ha un futuro promettente nell'assistenza sanitaria. Nei Paesi in via di sviluppo è indispensabile che gli operatori sanitari dispongano di conoscenze e competenze adeguate per l'utilizzo dell'IA nell'assistenza sanitaria. Da parte nostra ci sembra importante sottolineare una prospettiva globale parlando della tecnologia nella medicina. L’IA al momento non solo è appannaggio dei Paesi più ricchi ma è anche sviluppata solo in pochissime nazioni. Questa assenza di diversità nella produzione e questo monopolio di prodotti potrebbero rischiare di diventare non solo un ostacolo alla diffusione globale ma anche una sorta di nuovo fenomeno coloniale. Invece di un dominio con gli eserciti o con la potenza commerciale, come accadde con la Compagnia delle Indie, si potrebbe arrivare a un dominio cognitivo che di fatto sottragga al Sud globale la loro capacità di azione in un ambito così importante come la medicina. Anche questa è algoretica.
© riproduzione riservata