Quando il ricordo fa un buco nella reteMarcoVoleri
«Il passato ci prova, sta giocando una carta impossibile per tornare di moda, non sa che il tempo è irripetibile. Il presente si trova motivato e deciso a non cedere, come ha fatto finora. Senza dire una sola parola». La musica ha il potere di diventare poesia quando la si appiccica a un testo denso come questo. Samuele Bersani canta i versi iniziali de Il tuo ricordo. E tu sei lì in macchina, in ufficio o semplicemente a correre, con gli auricolari che regalano le sue note. Ascolti e in un attimo ne sei rapito. «Il tuo ricordo trova un buco nella rete, si infila dentro il mio cervello e fa il padrone. Il tuo ricordo quando arriva ha fame e sete, e quel poco equilibrio che ho si disintegra». A volte è proprio così: si infila in un pertugio, affamato. E ti colora i pensieri di paesaggi, colori e profumi. Il ricordo spesso decide di mettere i guantoni da box e sfidare il presente, e son botte da orbi: ricordi inebrianti contro vita reale, attuale, vissuta. «Il passato dichiara di essere pronto a una sfida sul limite, vuole fargli paura e dimostra infinita energia. Ma il presente prepara la sua corsa e promette a sé stesso che, arrivato al traguardo, non avrà mai più nostalgia». Bersani racconta una disputa eterna, quella tra passato e presente. Quella che viviamo ora con leggerezza, ora con nostalgia. L'odore delle estati passate non svanisce. Ma volete mettere la curiosità di poter immaginare cosa succederà nella stagione che ci sta per regalare la vita, qui e ora?