Quando la tradizione torna di moda: cresce il mercato dei grani antichi
Ricerca della tradizione affidabile certo, ma anche necessità economica che coinvolge la produzione nazionale di frumento. Sempre Coldiretti fa notare che «si sono letteralmente azzerate le importazioni di grano canadese: nel primo trimestre del 2018, appena 200mila chili rispetto ai 181 milioni di chili arrivati nei nostri porti nello stesso periodo dell'anno precedente». Fenomeno che ha una precisa spiegazione nel riposizionamento dell'industria pastaia italiana che per anni ha visto nel Canada il principale fornitore di grano duro. Strategie di approvvigionamento diverse quindi, che a loro volta sono state determinate da una questione tecnica: il fatto che in Canada il grano duro viene trattato con l'erbicida glifosato in pre-raccolta, secondo modalità vietate in Italia.
È interessante osservare la catena di cause che ha portato ad un cambio così drastico di mercato. Un erbicida vietato in un grande mercato mondiale e usato ancora in un altro, blocca le importazioni di una materia prima fondamentale e costringe l'industria di trasformazione di questa a cercare nuove fonti di approvvigionamento tornando di fatto ai "vecchi" fornitori e generando un nuovo mercato. Coldiretti giustamente osserva «la rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l'origine nazionale al 100% del grano impiegato». In questo campo giocano alcuni dei migliori marchi nazionali. Le cose tuttavia non sono così stabili. Occorre tenere conto anche delle produzioni nazionali (che quest'anno non crescono), e quindi delle necessità di approvvigionamento dell'industria; ma è necessario anche ricordare che tutto è legato ad un divieto imposto per legge.