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Qualcosa di bello (e di tosto) oltre il polverone nel Concertone

Umberto Folena martedì 4 maggio 2021
Se fossimo ligi al compito assegnatoci, la puntata odierna dovrebbe essere dedicata a quanto sui quotidiani di ieri ha conquistato dalle tre alle quattro pagine, come uno sbarco su Marte, una vittoria al Mondiale o la sconfitta definitiva del virus. Trattasi tuttavia dell'intervento di Fedez, ieri solo rappista e oggi maître-à-penser, al Concertone del primo maggio. Raffica di titoloni in prima pagina, tra cicloni e bufere. “Corriere”: «Il caso Fedez agita i partiti». “Repubblica”: «Ciclone Fedez sulla Rai». “Stampa”: «Fedez: questa Rai è vergognosa». “Giornale”: «Sinistra in mala-Fedez». “Libero”: «Fedez travolto dalla bufera». “Tempo”: «Conte si iscrive a Forza Fedez». (Il “Fatto” si smarca e dedica l'apertura di prima all'ennesimo attacco a Matteo Renzi).
Invece ci smarchiamo pure noi, optiamo per l'impavida trasgressione e, sollevando il naso oltre la nebbia, segnaliamo due articoli belli e tosti, più uno curioso, per respirare o soltanto sorridere.
Susanna Tamaro, «La forza e l'impegno dei nostri ragazzi», “Corriere” (1/5): «Cos'hanno alle spalle i bambini e i ragazzi che costruiranno la società del domani? (...) Nessuna sfida viene chiesta loro se non la modesta richiesta di disturbare il meno possibile. Un ragazzo che non disturba è un ragazzo perfetto». Messaggio: ragazzi, disturbateci.
Alberto Mattioli inviato a Mapello (Bergamo), «Pago i miei lavoratori per leggere perché la cultura li rende migliori», “Stampa” (1/5): «In orario di lavoro, a turno, un dipendente parla agli altri di un libro a sua scelta e il mese dopo riceve il compenso in busta paga (...). Niente obblighi, viene chi vuole». Messaggio: non di soli profitto, capannone e cellulare ultimo modello vive l'uomo: dalle parole ai fatti.
Massimo Fini, «Sallusti è in malafede, per questo io lo sfido», “Fatto” (1/5): «Propongo qualcosa che è al limite della legalità ma che un tempo regolava i rapporti fra uomini d'onore: un duello. Alla pistola. A Sallusti lascio il primo colpo». Messaggio: non pervenuto.