Viviamo un'epoca segnata dall'incertezza. Il Covid, la guerra in Ucraina che è già mondiale, i cambiamenti climatici forieri di minacciosi orizzonti: quanto basta per guardare al futuro con giustificata paura. Le parole di John Henry Newman scritte due secoli fa descrivono l'iniziativa di un uomo, san Benedetto, come la fiammella che illuminò il buio e indicò una strada, percorsa dai monaci che lo seguirono e divenuta fondamento di una grande ripartenza. Come allora, abbiamo bisogno di punti di luce a cui guardare per attingere speranza. «San Benedetto - scrive Newman - trovò un mondo sociale e materiale in rovina, e la sua missione fu di rimetterlo in sesto, non con metodi scientifici, o per mezzo di grandi gesta: ma in modo così calmo, paziente, graduale che ben sovente si ignorò questo lavoro fino al momento in cui lo si trovò finito. Uomini silenziosi (…) sterrando, e costruendo, e altri uomini silenziosi, che non si vedevano, stavano seduti nel freddo chiostro, affaticando i loro occhi e concentrando la loro mente per copiare e ricopiare penosamente i manoscritti ch'essi avevano salvato. Nessuno di loro protestava su ciò che faceva; ma poco per volta i boschi paludosi divenivano eremitaggio, casa religiosa, masseria, abbazia, villaggio, seminario, scuola e infine città».