Prossimi alle famiglie ferite anche per contatto informatico
Dieci anni fa il cardinal Tettamanzi, alla guida della diocesi di Milano, scrisse un documento assai simile a questo, per il genere letterario e per il moto di prossimità alle medesime categorie di fedeli che lo spingeva. «Da molto tempo coltivo il desiderio di rivolgermi a voi, con una modalità il più possibile diretta e personale», vi si leggeva in apertura. Il dettaglio digitale che monsignor Regattieri ha potuto oggi aggiungere, impensabile nel 2008, fornisce al medesimo moto una concretizzazione che i destinatari non mancheranno, credo, di apprezzare. Vero è che, a maggior ragione in una diocesi a misura d'anima, ottenere un contatto diretto con il vescovo non dovrebbe essere difficile. Ma quando si portano ferite come queste anche la sola ricerca del pronto soccorso può apparire un ostacolo insuperabile. Stabilire il contatto a partire dal clic discreto con il quale si invia una email sarà di aiuto, rafforzando l'idea che vale la pena provarci.