Per 20 milioni di italiani è disponibile da domani, sul sito dell'Agenzia delle Entrate, il 730 precompilato. Sul modello saranno in evidenza i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati relativi al 2014, già riportati come retribuzioni e pensioni nella Certificazione unica 2015. Oltre che per i pensionati, l'Inps ha predisposto questa certificazione per altre categorie, in genere i cassintegrati, i disoccupati ecc, che hanno ricevuto sussidi a sostegno del reddito.Il documento è scaricabile dal sito dell'istituto per chi è in possesso del Pin, ma può essere ottenuto per altre vie, anche dagli eredi oppure da persone delegate: direttamente presso gli uffici territoriali (sportelli o terminali riservati), per posta elettronica (all'indirizzo mail: richiestaCertificazioneUnica@postacert.inps.gov.it), presso i patronati oppure i Caf e i professionisti abilitati (ma alcuni di questi fanno pagare il servizio), presso il Punto Cliente del proprio Comune, ai numeri gratuiti 800434320 - 803164 per averlo a domicilio. Per chi ha più di 85 anni con indennità di accompagnamento, comunicazione ecc. è attivo anche uno sportello mobile.Costo del 730. Il modello precompilato riporta dati che il contribuente può accettare così come sono oppure che è necessario integrare con altre notizie. Nella maggioranza dei casi è necessario perfezionare l'operazione con l'assistenza di un Caf o di un professioni-sta. In questa ipotesi l'utilità del 730 potrà risultare ridotta a causa del compenso richiesto per la consulenza al contribuente. In genere le tariffe applicate quest'anno risultano in aumento a causa delle nuove responsabilità che ricadono sui compilatori. Ad esempio, per le situazioni fiscali di media o bassa complessità, il costo del Caf si aggira tra i 15 e i 40 euro per singolo modello 730. Tariffe che possono essere ancora superiori per le dichiarazioni più impegnative.Il salasso, che certamente spaventa molti pensionati, può essere tuttavia evitato in alcuni casi. Occorre prestare particolare attenzione alle spese sanitarie - quest'anno non riportate sul 730/2015 - che concorrono a formare un rimborso Irpef per il contribuente. Il credito originato dalle sole spese sanitarie è pari al 19% delle stesse. Se l'importo di questa percentuale è molto vicino oppure minore della tariffa richiesta dal Caf, è evidente che non c'è convenienza a pagare il Centro di assistenza per non avere poi un concreto vantaggio dal rimborso Irpef. Meglio quindi non imbarcarsi nei costi e disagi che accompagnano questo tipo di operazioni ed accettare senza inutili affanni il 730 precompilato dell'Agenzia delle Entrate.