Primo Maggio per "usurati" e "notturni"
Le facilitazioni pensionistiche per i lavoratori interessati sono attive già dal 2016: raggiungere entro il 2019 almeno 35 anni di contributi e almeno 61 anni e 7 mesi di età per i dipendenti (quota 97,6), ma il requisito dell'età aumenta di un anno per gli autonomi. Inoltre non si applicano le famose "finestre" che allungano la decorrenza della pensione e l'adeguamento alla "speranza di vita" fino al 2025.
Notturni. Per i lavoratori notturni le facilitazioni sono state ancora migliorate dalla legge di bilancio per il 2018. Si applica ora una maggiorazione del 50% sul numero delle notti lavorate richieste per l'anticipo. Sono favoriti i dipendenti delle aziende che, in base ad accordi collettivi purché sottoscritti dalle parti entro il 2016, effettuano turni di dodici ore, delle quali sei coprono il periodo dalla mezzanotte alle cinque del mattino.
Col nuovo beneficio è possibile raggiungere più facilmente il requisito delle notti minime lavorate, da 72 fino a 77 e avendo maturato quota 98,6 oppure da 64 a 71 notti e avendo maturato quota 99,6.
Con queste particolarità il legislatore ha inteso evitare abusi e furbizie nel settore, che presenta ampi margini di discrezionalità, e di conseguenza ha costruito un corpo di regole e di requisiti stringenti, molto dettagliato e particolarmente complesso. Difficilmente un lavoratore, del settore pubblico o privato, è in grado di definire personalmente la propria posizione di "notturno" o "usurato" e non potrà fare a meno dell'aiuto di un patronato o di una struttura aziendale. Per questo la richiesta da presentare all'Inps serve solo per essere certi di rientrare nei benefici della legge. La vera domanda di pensione dovrà essere presentata in seguito. Chi bara sui benefici deve restituire all'Inps il doppio di quanto avrà illecitamente percepito.