La santità non conosce stati di vita privilegiati, ma può essere raggiunta da tutti, in qualsiasi condizione. Lo dimostra santa Umiltà, al secolo Rosanese Negusanti, che fu sposa e madre, poi religiosa e fondatrice. Nata nel 1226 a Faenza, nel 1242 sposò Ugolotto Caccianemici, con il quale ebbe due figli, ma entrambi morirono da neonati. Nel 1250 quindi i due sposi scelsero la vita da religiosi, una decisione non inconsueta per l'epoca: Rosanese prese così il nome di Umiltà. Nel 1254 la donna si ritirò a vita eremitica presso l'abbazia vallombrosana di Sant'Apollinare e qui attirò numerose giovani che divennero il nucleo del monastero di Santa Maria Novella della Malta fondato da Umiltà nel 1266. Nel 1282 si trasferì a Firenze, dove fondò il monastero di San Giovanni Evangelista. Morì nel 1310.Altri santi. Santa Giulia, martire (V sec.); santa Rita da Cascia, vedova e religiosa (1381-1457).Letture. Santissima Trinità. Pr 8,22-31; Sal 8; Rm 5,1-5; Gv 16,12-15. Ambrosiano. Gen 18,1-10a; Sal 104; 1Cor 12,2-6; Gv 14,21-26.