A causa della corrente, un pescatore della Corea del Nord si ritrova dall'altra parte di un confine fatto di acqua. Sospettato di essere una spia, il pover'uomo prima viene sottoposto a duri interrogatori, e poi dovrà convincere il potere nordcoreano di non essere stato “infettato” dal capitalismo. Kim Ki-duk torna al cinema politico delle sue origini con un film che racconta un paese doppio, in perenne stato di guerra, denunciando le ideologie di entrambe le Coree. Nord e sud, dittatura e violenza ideologica, dogmatismo e lavaggio del cervello capitalistico sono facce della stessa medaglia, tanto che il pescatore alla deriva non può fare a meno di interrogarsi sul rapporto tra ricchezza, libertà e felicità e sulla natura della democrazia. Scoprirà che «dove c'è una forte luce c'è sempre anche una grande ombra». (A. De. Lu.)