Senza macchia, ovvero pura, trasparente, senza filtri che possano oscurare la luce da cui tutto nasce, quella della vita di Dio: è così che, da sempre, la comunità dei credenti pensa a Maria, colei che ha reso possibile l’incarnazione di Dio nella storia. Celebrare oggi la solennità dell’Immacolata Concezione significa proprio ricordare la nostra radice divina e il nostro destino ultimo. Tra questi due punti fissi c’è un cammino, che per l’umanità è impastato con i nostri limiti, i nostri errori, le nostre ambiguità. La perfetta santità di Maria, però, ci dice che, nonostante le macchie, possiamo essere santi, possiamo cioè vivere a pieno nell’abbraccio di Dio. Con la ricorrenza odierna la Chiesa ci ricorda che l’intera esistenza della Madre di Dio ha avuto il sapore della santità: un percorso che ha avuto la sua completa espressione nel suo «sì» davanti all’annuncio dell’arcangelo Gabriele. I credenti hanno sempre “saputo” che Maria era una creatura pura e perfetta, immagine di un’umanità realizzata a pieno. I teologi cominciarono a riflettere su questa verità nel XIV secolo con Duns Scoto. Pio IX, infine, proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria nel 1854.
Altri santi. Sant’Eutichiano, papa (III sec.); san Natale Chabanel, martire (1613-1649).
Letture. Romano. Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38.
Ambrosiano. IV Domenica di Avvento. Is 4,2-5; Sal 23 (24); Eb 2,5-15; Lc 19,28-38.
Bizantino. Col 3,4-11; Lc 13,10-17.
t.me/santoavvenire
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