Vivere secondo Dio ci rende creature di luce, veri e propri "soli" in grado di illuminare e scaldare i cuori di coloro che ci stanno accanto. Anche questo è uno dei tanti messaggi teologici contenuti nel racconto della Trasfigurazione del Signore, icona eloquente di cosa significhi veramente la santità. Davanti a Pietro, Giovanni e Giacomo sul Monte Tabor Gesù mostra la sua "gloria", il suo essere luce per il mondo. Un episodio che anticipa la risurrezione e, attraverso la presenza di Mosè ed Elia, spiega come in Cristo tutto il tempo, il passato come il futuro, acquisisca un significato nuovo. Pietro non capisce – come noi stessi ancora non capiamo – e chiede di poter rimanere lì in quella beatitudine. Ma la fede cristiana non è un invito al distacco dal mondo, bensì un mandato a scendere dal monte per portare in mezzo agli uomini la luce del Risorto.Altri santi. Sant'Ormisda, papa (VI sec.); beato Gezzelino, eremita (XII sec.). Letture. Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Lc 9,28-36. Ambrosiano. 2Pt 1,16-19; Sal 96; Eb 1,2b-9; Lc 9,28b-36.