«Il genere umano non ha ancora capito quale sarà l'effetto del porno online sulla sessualità collettiva». Così inizia un articolo dell'ultimo numero di “Internazionale” intitolato in copertina “Il catalogo dei desideri” e dedicato all'immaginario sessuale di oggi per come appare «nel più grande sito porno del mondo». La frase inaugurale ci avverte che il problema è reale, ma va, credo, al di là della vita erotica e sessuale perché riguarda il rapporto fra desideri fisici e vita mentale e fra vita mentale, coscienza e senso della realtà. Non c'è abitudine quotidiana che non finisca per configurare un'idea della vita, del suo significato e dell'uso che ne facciamo. L'eros è un'espressione primaria dell'energia vitale. È nello stesso tempo molto potente e molto sensibile, ha una straordinaria plasticità, modella i comportamenti e ne viene influenzata. Forse è in parte vero che Freud ha esagerato il valore della sessualità, ma poi Jung, meno scientifico e fin troppo fantasioso, ha spiegato come l'eros si trasformi esprimendosi in molteplici aspetti delle culture umane. È innegabile comunque che l'iperstimolazione erotica conduce a un irrigidimento e impoverimento ossessivo del desiderio, all'incapacità di reagire a stimoli reali e infine al disgusto depressivo. Una delle espressioni oggi più usate dalla pubblicità è l'assurda promessa che potremo entrare nella dimensione (irreale) del “senza limiti”. Leggo che il più grande sito porno al mondo raccoglie più di dieci milioni di video e che per vederli tutti ci vorrebbero 173 anni. A chi mai è destinata una tale quantità “senza limiti” di inutili variazioni sul tema? Non va dimenticato che la psicanalisi, oltre che teoria della psiche e metodo terapeutico, si sviluppò anche come critica sociale e filosofia morale. Ciò che tradizionalmente veniva denominato “lussuria”, per esempio, viene considerato da Freud «degradazione della vita erotica», in cui il sentimento di tenerezza e affetto e l'impulso sessuale si dissociano. Nel caso del consumo di pornografia registrata, riprodotta e online, il desiderio sessuale o “libido” si separa dalla realtà e tende a creare impotenza psichica o ricerca di oggetti del desiderio che non sia necessario amare, o perfino che si disprezzano. Non sono uno psicologo. Ma credo bastino questi accenni per suggerire una cosa: il commercio di pornografia degrada non solo la vita erotica, ma la vita in generale, diffondendo senso di irrealtà e incrementando una mentalità sadica.