Settimana cruciale per i lavoratori poligrafici che possono anticipare il pensionamento grazie a recenti misure di sostegno per l'editoria. Le ultime istruzioni dell'Inps (circolare 126 del 6 novembre) indicano il termine del prossimo 14 dicembre per la domanda di pensione riservata ai poligrafici dipendenti da imprese che stampano o che editano giornali e periodici, e da agenzie di stampa a diffusione nazionale. Nel corso degli ultimi mesi l'Istituto di previdenza è ritornato più volte sull'agevolazione e su i requisiti, così previsti dalla legge di bilancio 2020 per sostenere le aziende del settore in crisi e interessate da piani di riorganizzazione negli anni 2020-2023. Per questo è richiesto che i poligrafici interessati siano già stati messi in cassa integrazione straordinaria per la specifica causale e che possiedano almeno 35 anni di contributi versati nel Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. Hanno tuttavia il vantaggio di non essere soggetti agli aumenti di età collegati all'indice della speranza di vita che è applicato alla generalità delle categorie lavorative. Nella prima applicazione della legge, è stato stabilito per la scadenza delle domande un periodo di 60 giorni per i poligrafici già in possesso del requisito dei 35 anni di contributi. Uno stesso periodo di 60 giorni è stato indicato anche per chi deve ancora raggiungere i 35 anni, ma calcolandolo a partire dal giorno di completamento dei contributi. In ogni caso il trattamento pensionistico anticipato decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, previa risoluzione del rapporto di lavoro dipendente. Per coloro che non hanno rispettato i tempi di legge, il decreto 104 di agosto scorso ha riaperto i termini per usufruire del prepensionamento, concedendo tempo fino al 14 dicembre. L'Inps precisa che sono riammessi coloro che non avevano ancora presentato la necessaria domanda. Su tutto incombe però la disponibilità delle risorse finanziarie messe a disposizione per il periodo complessivo dell'agevolazione. Nel caso in cui questa disponibilità – controllata da un costante monitoraggio dell'Inps – non fosse sufficiente, l'accoglimento delle nuove pensioni ricadenti nella mancanza di risorse potrebbe subire uno slittamento.