Venanzio Fortunato era nato nel 530 a Valdobbiadene nel trevigiano ma gran parte della sua vita la trascorse Oltralpe, dove da poeta e letterato – tra gli ultimi esponenti della classicità latina – celebrò alcuni grandi santi dei primi secoli. La sua santità personale faceva il pari con la profonda preparazione culturale. Treviso, Aquileia, Ravenna sono i luoghi della sua formazione e le città dove cominciò a stabilire alcune relazioni che lo avrebbero reso un personaggio importante anche nella vita politica della Gallia, dove si recò per sciogliere un voto sulla tomba di san Martino, di cui poi scrisse una vita in versi. Amico di Radegonda, visse anche nel monastero fondato da quest'ultima. Intorno al 577 divenne prete e forse nel 597 vescovo di Poiters. Morì nel 607.
Altri santi. Sant'Agnello di Napoli, abate (VI sec.); san Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa (1540-1591).
Letture. Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19. Ambrosiano. Ger 17,19-26; Sal 14; Zc 10,10-11,3; Mt 21,23-27.