Più grano ma i prezzi non calano
La previsione è della Fao che, in questo modo, fotografa la situazione di uno dei comparti chiave dell'equilibrio agroalimentare mondiale, traendone una conclusione: l'epoca dei prezzi al rialzo è tutt'altro che conclusa, mentre i problemi alimentari rimangono tutti. Conti alla mano, secondo l'ultimo rapporto Fao-Crop prospect and food situation, la produzione cerealicola mondiale del 2007 si è attestata a 2 miliardi e 101 milioni di tonnellate, ma i prezzi dei cereali sono rimasti alti anche in novembre.
Si tratta in ogni caso di una produzione record, seppur corretta da una revisione leggermente al ribasso rispetto alle previsioni di novembre. Il livello produttivo " hanno spiegato gli osservatori del mercato " è comunque superiore del 4.6% rispetto al 2006, con un aumento consistente nei cereali secondari, specialmente il mais negli Usa. Sembrerebbe andare tutto bene, quindi. Peccato che mentre l'offerta è cresciuta, i prezzi sono comunque rimasti alti a causa di una domanda aumentata a dismisura. Colpa della produzione di biocarburanti, del minimo storico toccato dalle scorte ma anche di altro. L'aumento delle produzioni, infatti, non è stato così forte come si sperava proprio nei Paesi esportatori. Tutto senza contare che il lievitare dei prezzi ha colpito i Paesi più vulnerabili dal punto di vista alimentare e produttivo, con rincari al dettaglio degli alimenti di base. I più colpiti, poi, sono i Paesi in via di sviluppo che dipendono pesantemente dalle importazioni per il proprio fabbisogno. Anzi, le produzioni più forti non si sono registrate nei Paesi a reddito basso e con deficit alimentare.
Basta qualche esempio per capire la gravità e la complessità della situazione. Nella gran parte dei paesi del Sahel e dell'Africa orientale, si sono registrati buoni raccolti cerealicoli; ma la produzione calerà invece in modo rilevante in Nigeria. In Estremo Oriente nonostante le inondazioni, le frane, i cicloni, nel 2007 si è avuto nell'insieme una produzione cerealicola record. Mentre è critica la situazione in Bangladesh, Zimbabwe, Lesotho e Swaziland. Intanto, nel Congo, una buona parte della popolazione è allo stremo delle forse dopo anni di conflitto e necessita di assistenza alimentare. Una situazione simile è stata registrata in Burundi. In definitiva, sono 37 i paesi che al momento stanno affrontando crisi alimentari. Con buona pace dell'aumento dei raccolti. A questo punto, la vera speranza sono i raccolti del prossimo anno che la stessa Fao prevede ulteriormente in crescita a causa dell'aumento delle superfici coltivate e della decisione dell'Ue di abolire il "riposo" di buona parte dei terreni coinvolti da questa misura. Avremo più grano, quindi, anche nel 2008, eventi climatici permettendo.