Pio e Amedeo stanno rientrando in carreggiata. Evidenti segnali in questo senso si erano già avuti nella prima edizione di Felicissima sera, ma ora con questa seconda dal sottotitolo All inclusive, il venerdì in prima serata su Canale 5, si ha la certezza che il duo comico foggiano composto da Pio D’Antini e Amedeo Grieco si stia avviando sulla strada di una comicità meno scorretta e irriverente rispetto a quella intrapresa in precedenza. C’è ancora una dose di volgarità a cui i due continuano a fare ricorso, ma certo siamo ben lontani dal linguaggio che caratterizzava programmi sguaiati come Emigratis. Sicuramente la formula del varietà tradizionale, sia pure rielaborata a loro modo, impone dei paletti. Altri li avrà imposti la dirigenza Mediaset dopo i casi del Grande fratello vip. Inoltre non tutti gli ospiti, che sono uno dei punti di forza dello show, accettano di farsi maltrattare allo stesso modo. Con Zucchero Fornaciari, per dire il più importante di venerdì scorso, Pio e Amedeo si sono dovuti limitare a qualche battuta da scuola elementare sul suo nome d’arte («Canna da Zucchero», «Zucchero a velo», «Con o senza Zucchero»...). Più duttili Gigi D’Alessio, trasformato in cantautore radical chic (“Radical Gigi”), e Michelle Hunziker, adattata a nonna. I due comici hanno fatto anche i seri, fino alla commozione, con riferimenti familiari. Lo avevano già fatto nella prima edizione con una lettera al padre di Amedeo a seguito della morte della moglie. Lo hanno rifatto questa volta con il ricordo del padre di Pio, scomparso una settimana fa, e con un dialogo sui figli terminato con la presenza in studio dei rispettivi pargoli. In quanto al sottotitolo All inclusive tra le tante ironie sulle minoranze e sull’inclusione sociale sono venute fuori anche delle verità su parole che assurdamente è diventato impossibile usare.
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