In questi difficili tempi, singoli e famiglie sono maggiormente esposti a indebitarsi per fronteggiare spese importanti, ma anche per la normale quotidianità. Sullo sfondo dei debiti da onorare aleggiano le procedure esecutive, che complicano situazioni già in difficoltà. La legge 142 (il decreto «Aiuti bis» di agosto) ha preso atto dell'attuale congiuntura e ha disposto una maggiore tutela per il debitore quando il creditore intende rivalersi su un trattamento di pensione. La legge ha modificato le condizioni per il pignoramento delle pensioni e di altri assegni di quiescenza, che non possono essere ridotti oltre un limite di sussistenza (art. 545 del Codice di procedura civile). Il limite è rappresentato dall'assegno sociale dell'Inps, finora «aumentato della metà» (702 euro mensili), ed ora elevato al «doppio dell'assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro». Quindi è pignorabile solo la quota di pensione eccedente, e sempre con le garanzie di altre disposizioni. I pignoramenti applicati sotto il limite sono inefficaci. L'Inps ha preso atto dell'importante novità, informando i suoi uffici periferici il 29 settembre ma in via riservata (no Internet). Il relativo messaggio, n. 3554, non è diffuso al pubblico sul sito dell'Istituto. Si tratta di una discutibile riservatezza, in base a imperscrutabili criteri e ignorando l'interesse delle fasce più esposte dei suoi pensionati. I quali, inoltre, risultano discriminati. L'Istituto avverte che la nuova disposizione si applica alle procedure esecutive notificate agli uffici dopo il 22 settembre, secondo la data di pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale. Di conseguenza i pignoramenti di data anteriore non usufruiscono del limite ora più favorevole, indipendentemente dallo stato di avanzamento della pratica. Si intuisce che lo stesso Istituto non è certo di questa posizione (che ignora una sentenza della Corte Costituzionale n. 12/2019 favorevole alla retroattività dei limiti), in vista «di maggiori approfondimenti da sottoporre al vaglio dei Ministeri vigilanti» (ovviamente del prossimo Governo).