«L'amore non si arresta davanti all'impossibile, non si attenua di fronte alle difficoltà». Ed è proprio l'amore che Dio stesso ha messo nel cuore degli esseri umani a spingerli a cercare la vita divina. Cantore di questa infinita ricerca del Dio che si incarna è san Pietro Crisologo. Nato forse attorno al 405 a Imola, fu battezzato e poi anche educato e istruito dal vescovo della città, Cornelio. Compiuti gli studi a Ravenna e a Bologna, Pietro fu ordinato diacono dallo stesso presule di Imola. Nel 433 venne consacrato vescovo da Sisto III, che lo destinò alla guida di Ravenna, a quel tempo residenza della corte imperiale. Ben presto il nuovo pastore si fece notare per la sua profondità, per la sua capacità oratoria, affiancata da una profonda testimonianza d fede, arrivando così a meritarsi il nome di «Crisologo», ovvero «dalle parole d'oro». Molte furono le questioni teologiche che egli affrontò durante il suo ministero cercando anche di ricomporre le divisioni interne. Morì tra il 451 e il 458. Il vescovo di Ravenna Felice, due secoli e mezzo più tardi, raccolse 176 sermoni di Pietro Crisologo, cui si aggiungono altri testi giunti fino a noi.
Altri santi. San Leopoldo Mandic, religioso (1866-1942); santa Godeleva, martire (1050-1070).
Letture. Romano. Lv 23,1.4-11.15-16.27.34-37; Sal 80; Mt 13,54-58.
Ambrosiano. 1Re 1,41b-53; Sal 131 (132); Lc 11,21-26.
Bizantino. 2 Cor 1,12-20; Mt 22,23-33.