Pietà l'è morta: «Se odiate il nemico, odiate un fratello»
Un tantino meno feroce, Il Giornale titolava la prima pagina: «Bene, un mafioso in meno», e il fondo del suo direttore recitava: «Che non riposi in pace». Tanta aria di vendetta sfiora la blasfemia, perché non tocca a noi decidere la sorte dei defunti né dire a Dio quel che ha da fare, perché nessuno conosce l'ultimo minuto dei defunti, nemmeno quello di uomini disumani come i capi mafiosi. «Avrò misericordia di chi vorrò», disse Dio a Mosè (Es 33,19). E sant'Agostino: «Quando odiate un nemico, senza saperlo odiate un fratello». Di certo, in questo campo, c'è solo un tragico acquisto che, lo stesso sabato, il Corriere della Sera metteva in rilievo: «Pietà l'è morta, si diceva in guerra» (e anche in un canto della Resistenza), «quando si sviluppa un'atroce familiarità con la morte».
LA VERA SOCIETÀ
In maggioranza, i quotidiani di questo venerdì si sono scandalizzati per quel preside che nella sua scuola dell'infanzia ed elementare ha proibito di pregare e ha fatto sparire un ritratto del Papa e una piccola statua della Vergine Maria dall'aula in cui stavano da molto tempo. È un gesto non insolito di laicismo che passa per essere coerente con la laicità (di cui il laicismo è un contrario).
Singolare la reazione della Stampa (venerdì 24), che crede di aver fatto una trovata. Nella sua cronaca del fatto, ha riportato il parere dei genitori e di altri ambienti: «Le accuse al dirigente sono curiosamente di oscurantismo, la sua censura colpirebbe la nostra storia, il nostro tessuto sociale, la nostra identità, quella a cui i bambini vengono educati in famiglia», effetti verissimi del laicismo. Ma ecco la trovata: «Pregate per una società laica, sarà la nostra identità». Magari fosse così. Una società laica e non laicista è tale se rispetta e sostiene ciò che i cittadini chiedono e, dunque, anche di vivere la propria fede. Dunque, il provocatorio invito diventa quasi serio. Pregate, dunque, maestre e bambini insieme, perché la società passi dal laicismo alla laicità. Vivranno meglio anche i laicisti e sarà più buona la scuola per tutti.