Sguardo di famiglia in casa Hesse. Katò, la domestica ungherese, era già da un paio di anni nella Casa Rossa di Montagnola, dove lo scrittore si era ritirato, quando si verificò un incidente antipatico. Accadde un martedì, il giorno del bollito, il piatto preferito da Hesse. Il protocollo domestico prevedeva due regole per l'acquisto della carne. La prima: gli acquisti dovevano avvenire di giorno in giorno in modo che i gatti avessero sempre carne fresca a disposizione. La seconda: a ogni persona spettavano centocinquanta grammi senza osso o duecento con l'osso. Katò aveva il compito di controllare che tutto si svolgesse come stabilito. Quel martedì il macellaio consegnò cento grammi di carne con l'osso in più del dovuto, e questo provocò un piccolo finimondo. Ninon, la moglie di Hesse, pretendeva che la domestica chiamasse il macellaio perché venisse a riprendersi la fettina in eccesso, ma Katò, sentendosi offesa e umiliata, si rifiutò di farlo e andò a chiudersi in cucina sbattendo la porta. Il pranzo si svolse in un clima così teso che Hesse si alzò da tavola senza neanche finire di mangiare. Ma quel martedì era l'ultimo giorno di carnevale e Hesse ne approfittò: raggiunse Katò in cucina e le propose una gita con lui e Ninon a Lugano, per andare a vedere le maschere.