Che belle, le canzoni popolari. Quelle vere, però: quelle che sanno raccontare la realtà delle metropoli e i sogni della loro gente, quelle che magari sanno ricordarci pure come i più umili, di fronte alle prepotenze del potere, possano reagire. Che poi nelle canzoni popolari ci siano sempre e solo verità o, a volte, anche qualche paradosso, beh: non importa. Certo, non importa ripensando a quel signore che nel centro di Milano, in piazza Fratelli Bandiera, nell'ormai lontano 1965… «C'era, in piazza Fratelli Bandiera, un vecchietto: d'ottant'anni o giù di lì… E c'era, in piazza Fratelli Bandiera, anche un pezzetto di giardino in cui lui poteva ancora tirare il fiato e fermarsi a chiacchierare… Ma un bel giorno, "A tutela del verde!", hanno strappato via tutto: le quattro piante, pure le panchine…
Il vecchietto, quand'ha visto, è andato a terra come un sasso… Oggi, di sera, in piazza Fratelli Bandiera, piena di macchine, c'è un vecchietto che ogni tanto dà fuori di matto. E si mette proprio in mezzo alla strada. Appoggia il suo vaso di gerani, mette lì una sedia, e se passa un carabiniere gli grida: "Uhé, senti che arietta abbiamo anche oggi!"». Che belle, tra verità e satira, poesia e melanconia, e così colme d'umanità, le canzoni popolari dell'indimenticabile Nanni Svampa.