«Avverrà su quel palco ciò che Iddio vorrà; sappi che noi non siamo in potere di noi stessi, ma in quello di Dio»: con queste parole la giovane Tibia Perpetua, martire del III secolo, ci ricorda che chi si affida a Dio è davvero libero e non deve temere nulla. Il diario di Perpetua è un documento prezioso che ci racconta la prigionia di una giovane donna di buona famiglia, arrestata nel 203, al tempo dell'imperatore Settimio Severo, a Cartagine a causa della sua fede e poi condannata a essere sbranata dalle belve assieme a un gruppo di cristiani. È una madre e con gli occhi di donna racconta quelle sofferenze, condivise con la più giovane Felicita, figlia di suoi servi, che è incinta. Con loro ci sono anche Saturnino, Revocato e Secondulo che non sono ancora stati battezzati e il martirio diventerà il loro Battesimo. «Capii che non dovevo combattere con le fiere, ma contro il demonio – scrive santa Perpetua nel suo diario –. Però sapevo che mia sarebbe stata la vittoria».
Altri santi. San Paolo il Semplice, monaco (IV sec.); san Gaudioso di Brescia, vescovo (V sec.).
Letture. III Domenica di Quaresima. Romano. Es 20,1-17; Sal 18; 1Cor 1,22-25; Gv 2,13-25.
Ambrosiano. Es 32,7-13b; Sal 105 (106); 1Ts 2,20-3,8; Gv 8,31-59.
Bizantino. Eb 4,14-5,6; Mc 8,34b-9,1.