PERCHÉ COMPLICHI LE COSE?
Sei appena uscito dalla camera, René. Ora sentirò i rumori in bagno. Appena sento la doccia, mi muovo. Mi rivesto subito perché non voglio intimità. Io non sono una cosa, sono tua moglie. Dormi con me, entri ed esci da questa casa. Sei mio marito. Marta è tua figlia. Firmi le sue cose. Ti chiama papà. Se volessi potresti essere suo padre. Tu dici: non vi manca niente. Tu dici: cosa manca a te e alla bambina? Tu dici: non ti faccio mancare niente. Tu dici: perché devi complicare le cose Paci? Si, René, hai ragione, non mi manca niente. A parte che io vado a far pulizie. Ma è perché siamo in crisi e con uno stipendio solo non ce la si fa. Lo so. E poi tu hai tante spese (che io non conosco). Ma va bene così. Sì, René, sei nel giusto. Il bilancino delle cose che devi fare è in equilibrio, il bilancino non pende, René. Ma. Non lo so. Non so. Quando Stella mi dice: perché ci vai ancora a letto Paci? Perché gli cucini ancora? Mi dice: tu non lo ami più. E io non le so spiegare perché rimango. Forse, Stella, perché penso che amare è dare tutto, anche il non amore.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un'amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie