Per la pastorale di Medjugorje e per quella di San Valentino
La seconda rotta era quella della festa di San Valentino, appuntamento perlopiù commerciale ma appeso alla liturgia e alla pietà popolare. Come ogni anno, anche il 2017 ha visto impegnate varie diocesi (sul web ho visto Caltagirone, Macerata...) a ribaltare le cose e a suggerire alle coppie – almeno a quelle che, oltre che innamorate, si considerano fidanzate – di celebrare la ricorrenza in chiave di fede, cioè guardando al futuro matrimonio. Guidate, per così dire, dalla Chiesa di Terni, della quale Valentino è patrono: c'è una lettera del vescovo, monsignor Piemontese, e c'è un ricco programma annunciato dalla pagina “San Valentino 2017” del sito della diocesi ( tinyurl.com/hj9u67v ). Al centro, la Festa della promessa, che si è celebrata domenica scorsa, con 120 coppie, provenienti da tutta Italia, impegnatesi solennemente a sposarsi nel Signore entro l'anno. Chi serve come catechista nella pastorale parrocchiale prematrimoniale (i famosi corsi...) avrà letto senza stupirsi un dettaglio dato con naturalezza dall'Ansa ( tinyurl.com/jjqegj6 ): alcune coppie di fidanzati avevano «i propri figli nei passeggini».